I ristoranti “globali”, ovvero lo stile che arriva da lontano
Come affrontato già in alcuni dei nostri precedenti articoli, sia l’impatto della pandemia da Covid-19 che l’apertura a nuove culture stanno cambiando il modo in cui si cucinano le pietanze e la maniera di servirle nei ristoranti.
Attenzione, però: non è la cucina fusion il fulcro di questo approfondimento. Quella non è una novità, infatti!
Piuttosto, ci interessa sottolineare come l’arte dell’ospitalità stia influenzando anche i locali occidentali. Ci siamo abituati a vedere, per esempio, i ristoranti giapponesi in stile kaitenzushi anche dalle nostre parti, ma non è l’unico elemento che sta suggestionando i ristoratori. Anche chi non propone roll e pesce crudo si sta aprendo a contaminazioni di arredamento prese a prestito da altre nazioni.
La rivoluzione: mangiare per terra
Arriva così la proposta, in certi tipi di locali à la page, di mangiare sedendo in terra. Succede, del resto, in tutta l’area del Maghreb, nell’Estremo Oriente, in Africa: miliardi di persone non possono sbagliare! Certo, la declinazione è tutta italiana: al posto di stuoie ecco comparire grandi tappeti 300×400, in grado di ospitare anche intere famiglie, oppure morbidi cuscini.
A Roma, il Voodoo Bar/The Sanctuary (con doppio nome che cambia con le stagioni) ha provato questa strada e ha avuto eccellenti ritorni in termini di visibilità e apprezzamento da parte della clientela.
Potrebbe funzionare anche nel vostro locale? Torniamo alla riflessione, già pubblicata sulle nostre pagine, relativa alla psicologia della ristorazione: prima di compiere questo passo bisogna pensare con attenzione al proprio target di riferimento. Potrebbe trattarsi di un azzardo se il ristorante è frequentato da persone più agé, ma di una sfida dalla quale uscire vittoriosi nel caso di una clientela giovane, che ha viaggiato e che ha voglia di farsi stupire quando prenota un tavolo.
La concorrenza sempre al centro dei pensieri
Innovare prendendo a prestito elementi dai ristoranti del resto del mondo può essere la mossa perfetta, poi, se si è circondati da competitor tutti strutturati in maniera piuttosto tradizionale: distinguersi può diventare una strategia azzeccata. A patto di non farsi copiare a propria volta!